La crisi del Mar Rosso minaccia il commercio mondiale di pasta di pomodoro

Italia: 38 miliardi di euro di esportazioni minacciate dalla crisi del Mar Rosso

29 febbraio 2024 - Comunicato stampa, Francois-Xavier Branthom - Anno 2024

L'attenzione rivolta alla crisi geopolitica nella regione del Mar Rosso colpisce diversi mercati, tra cui l'industria alimentare.Come è sempre stato orientato all'esportazione, con circa il 60% della sua produzione destinata ad attraversare le frontiere nazionali.

I mercati maggiormente colpiti da queste nuove difficoltà si trovano principalmente in Asia, in Australia e, in misura minore, in Medio Oriente.5% delle esportazioni totali)Di conseguenza, le tensioni nel Canale di Suez potrebbero avere un impatto molto grave sui flussi commerciali, soprattutto se i costi del trasporto aumentano.

"I costi del trasporto sono aumentati drasticamente".
"Siamo preoccupati per l'attuale elevato livello di incertezza nella situazione geopolitica globale", ha dichiarato Giovanni de Angelis, direttore generale dell'ANICAV, alla fine di gennaio."Quello che accade nel Canale di Suez avrà probabilmente un impatto significativo sulle esportazioni dei nostri prodotti.I mercati asiatici e australiani, in particolare il Giappone e l'Australia, ma anche molti altri paesi, rappresentano un'importante esportazione commerciale.Il conseguente aumento dei costi di trasporto deve essere monitorato molto attentamente in quanto potrebbe influenzare la competitività della nostra azienda all'esteroInoltre, a causa di questa situazione e della riduzione dell'offerta di navi e container, stiamo anche affrontando difficoltà su altre rotte, con conseguente aumento dei costi di trasporto.A ciò si aggiunge l'impatto sull'approvvigionamento di materie prime e semilavorati (principalmente imballaggi metallici), che provengono principalmente dall'Estremo Oriente".

Dati industriali
L'industria della trasformazione dei pomodori è il più grande produttore di frutta e verdura trasformata in Italia, con vendite totali pari a 5 miliardi di euro a partire dal 2023 (di cui 3 miliardi di euro).5 miliardi sono generati dalle società membri dell'ANICAV), svolge un ruolo strategico nell'economia nazionale, con circa 10.000 lavoratori permanenti e più di 25.000 lavoratori stagionali, oltre a una forza lavoro impegnata in settori correlati.

L'Italia, terzo produttore mondiale di pomodori dopo gli Stati Uniti e la Cina, rimane il paese leader nel settore della trasformazione diretta dei prodotti di consumo finale, con una quota di 12.2% della produzione mondiale (44.2 milioni di tonnellate nel 2023) e il 53% dell'industria europea di trasformazione.

Nel 2022/2023, le esportazioni italiane hanno raggiunto un fatturato di 3,1 miliardi di euro, di cui l'Estremo Oriente, l'Australia-Nuova Zelanda e il Medio Oriente hanno rappresentato da soli 378 milioni di euro.

A metà febbraio, l'ANICAV ha anche commentato gli obiettivi del 2024 per la regione di produzione del centro-sud.Il Comitato di Coordinamento dei Consigli Territoriali della regione centro-meridionale dell'ANICAV ha fissato un obiettivo complessivo di lavorazione di circa 20,6 milioni di tonnellate nella regione.
"Riteniamo che la stagione di trasformazione nella parte centro-meridionale del paese debba essere concentrata in otto o nove settimane", ha dichiarato Marco Serafini, presidente dell'ANICAV,"che permetterà all'industria nel suo complesso di ottimizzare i costi e ridurre il consumo, in particolare il consumo di acqua, fornendo al contempo al consumatore finale una migliore qualità del prodotto."Ciò che serve è una pianificazione agricola che tenga conto della necessità dell'industria di una distribuzione più concentrata e non più del 40% della produzione di pomodori a forma di olive.. "
"Speriamo che le discussioni con il settore agricolo possano portare a breve termine ad un accordo sulla gestione della prossima stagione di trasformazione,Il progetto è basato su un contratto quadro regionale con il quale i partner si sono ampiamente familiarizzati nel corso degli anni. "